Guida alla comprensione del pixel pitch e alla selezione della risoluzione ideale in base alla distanza di visione e al tipo di evento.
Nel mondo degli allestimenti fieristici, garantire un impatto visivo efficace è fondamentale per attirare l’attenzione e comunicare in modo chiaro. Uno degli elementi chiave per ottenere un risultato visivo ottimale con i Ledwall è la corretta valutazione della distanza di visione. Questo parametro, strettamente legato al pixel pitch, influisce direttamente sulla qualità percepita dell’immagine e sulla leggibilità dei contenuti.
In questo approfondimento vediamo come calcolare la distanza di visione ideale in base al tipo di Ledwall utilizzato e quali sono le buone prassi per una scelta consapevole negli allestimenti fieristici.
Cos’è la distanza di visione nei Ledwall?
La distanza di visione è la distanza minima alla quale lo spettatore può osservare un Ledwall senza percepire la griglia dei pixel. Quando si supera questa soglia, l’occhio umano inizia a fondere i punti luminosi in un’immagine continua, garantendo una visione nitida e confortevole.
Nei contesti fieristici, dove gli spazi sono spesso limitati e il flusso di visitatori è ravvicinato, la scelta del pixel pitch – e di conseguenza della distanza di visione – diventa una variabile strategica.

Il ruolo del pixel pitch nella visione ottimale
Quando si sceglie un LEDwall per uso rental, uno dei primi parametri che vengono analizzati è il “passo” (pixel pitch). Il passo definisce in modo immediato la classe di LED utilizzati, e di conseguenza il prezzo e il contesto applicativo. Quindi è utile chiedersi quale sia il riferimento attuale del mercato e perché.
Il pixel pitch rappresenta la distanza (in millimetri) tra i centri di due pixel adiacenti. Più questo valore è basso, maggiore è la densità di pixel per metro quadrato e migliore sarà la risoluzione percepita da vicino.
Una regola empirica comunemente adottata nel settore è:
1 mm di pixel pitch ≈ 1,5 metri di distanza di visione minima
Ad esempio:
- Un Ledwall P2.6 / 2.9 mm., lo standard corrente nelle manifestazioni fieristiche e negli eventi in spazi medio piccoli, offre una buona qualità già a 2,5–3 metri di distanza.
- Un Ledwall P3.9 è adatto per 3,5–4 metri.
- Un Ledwall P5.9 richiede almeno 6 metri per offrire un’immagine nitida.
Naturalmente si tratta di indicazioni di massima: la qualità dell’immagine percepita dipende anche da fattori come la luminosità, il tipo di contenuto visualizzato e l’occhio dello spettatore.
Pixel Pitch e risoluzione del Ledwall
Per completare la valutazione sul passo da adottare, conviene anche avere ben chiaro come si definisce la risoluzione nei Ledwall.
Essendo i moduli a dimensione fissa e con un numero predefinito di pixel la risoluzione totale di un Ledwall sarà definita dalla sua dimensione. Più è grande lo schermo, maggiore sarà la sua risoluzione. A parità di grandezza, più il passo è ridotto, maggiore sarà la risoluzione totale del Ledwall.
Come scegliere il giusto pixel pitch in base all’evento
Eventi con pubblico ravvicinato (stand fieristici compatti, aree demo)
Stand di piccole e medie dimensioni dove la distanza di visione varia tra i 3 e i 6 metri, si può considerare un pixel pitch intermedio (2.9 o 2.6 mm). Questa soluzione offre una eccellente qualità visiva e un costo contenuto, rientrando nella tipologia di Led standard adottato in questi contesti.
Quindi optare per un pixel pitch inferiore ai 3 mm rapproesenta la scelta adeguata per una grande varietà di eventi o dimensioni di stand. In questi casi, il pubblico si trova spesso a distanza ravvicinata al Ledwall. Un P2.9 o un P2.6 garantisce una visione perfetta senza effetto “pixelato”.
Spazi di media grandezza (stand aperti, corridoi centrali di fiere)
Un pixel pitch tra 3,9 mm e 4,8 mm può essere la scelta più equilibrata. Offre un buon compromesso tra qualità e costo, soprattutto se il contenuto proiettato è dinamico (video, animazioni, testi grandi).
Installazioni a distanza (palchi, ledwall sopraelevati, aree video wall)
Qui si può utilizzare un pixel pitch superiore ai 5 mm, ad esempio P5.9 o P6.2, riservando questi modelli a situazioni in cui lo spettatore si trova a più di 6-7 metri di distanza.
Consigli pratici per l’allestimento fieristico
- Rispettare Aspect Ratio e Pixel Map. Gli schermi Led sono sempre fuori dei formati standard. Ogni schermo ha una sua forma per cui la risoluzione varia di schermo in schermo. Il fornitore fornirà una Pixel Map che servirà al videomaker per adattare il video alla risoluzione dello schermo. Rispettare questa procedura è determinante per ottenere il massimo della qualità dal vostro Ledwall. Inoltre il rispetto di questi parametri consente di ottenere una perfetta resa qualitativa al di là del passo prescelto. Da prove comparative, la differenza trai passi divine praticamente irrilevante
- Studiare la planimetria dello stand: valutare attentamente da dove il pubblico guarderà il ledwall. Anche pochi metri di differenza possono giustificare una scelta diversa di pitch.
- Considerare l’altezza dell’installazione: un display posto in alto (es. sopra i 2 metri) verrà osservato da una distanza maggiore rispetto a uno a livello pavimento.
- Valutare il contenuto: testi piccoli o grafiche dettagliate richiedono pixel pitch inferiori; per contenuti video dinamici e ad alto impatto visivo, è possibile anche un pitch più ampio.
- Simulare la resa in fase di progettazione: quando possibile, utilizzare strumenti di rendering o campioni fisici per valutare la resa visiva reale in base allo spazio.

Conclusione
La distanza di visione è uno dei parametri tecnici più importanti da considerare nella scelta di un Ledwall per eventi fieristici. Una valutazione errata può limitare la leggibilità del contenuto o portare ad affrontare costi inutili in tecnologie sovradimensionate.
Grazie a una corretta analisi della distanza media degli spettatori e alla scelta del pixel pitch più adeguato, è possibile ottenere un risultato visivo efficace, valorizzando l’allestimento dello stand e garantendo un’esperienza di qualità ai visitatori.